La festa di San Marco è ricca di fede, storia, leggenda, folclore, tradizione.
Numerosissimi sono i fedeli che presenziano alle funzioni religiose e alla processione a piedi del Santo da e per la sua chiesa campestre.
Caratteristica è la piccola processione che si effettua per la "benedizione dei campi" la mattina del 25 aprile, sul colle dove sorge la piccola chiesa.
Ed è segno di grandissima devozione , come sempre avvenuto, il trasporto del simulacro del Santo verso la sua chiesa, indipendentemente dalle condizioni del tempo e delle strade.
La festa di San Marco, che ricorre due volte l'anno, il 25 aprile e la prima domenica di settembre, è organizzata dalla confraternita di S.Croce e condotta anche da quella del Rosario: è sempre
stata occasione di incontro e di socializzazione di tutta una comunità e di essa con i forestieri sempre presenti in gran numero, ai quali non è mai mancata una grande ospitalità.
Alla vigilia della festa il Santo viene portato in processione a piedi dalla parrocchia fino al monte, dove all'arrivo viene celebrata la messa e cantati i "gosos", antichi canti in suo
onore.
La serata continua con i balli sardi: "su ballu tundu" e "sa danza" nella piazza, all' interno le confraternite offrono a tutti dolci tipici,malvasia e caffè e verso l'ora di cena sos obreris
offrono la carne di pecora a tutti i fedeli.
L'indomani, giorno vero e proprio della festa, per promessa alcune famiglie del paese donano ai fedeli il pane benedetto (su tundu), viene riofferta la carne di pecora bollita, solitamente donata
dai pastori del posto, e la malvasia donata anch'essa dai produttori.
I festeggiamenti si concludono in tarda serata quando il Santo viene riportato nuovamente in processione nella parrocchia.
santuario di san marco